Analisi daily 7-11 maggio
Inviato: mar mag 08, 2018 8:36 am
ANALISI del 7 maggio
L’S&P 500 estende la reazione
Avvio di ottava positivo per l’S&P 500 in progresso per la terza seduta consecutiva, a 2672,63 punti (+0,35%). Gli indizi avvalorano dunque l’ipotesi che i prezzi abbiano ancora la forza per mettere a segno un ulteriore segmento di crescita verso obiettivi che si collocano a 2717, per il test del picco del 18 aprile e della linea che scende dai record di gennaio. L’eventuale superamento di questi ostacoli rappresenterebbe un interessante segnale da parte dell'indice, che dovrà essere confermato dalla rottura di area 2740/2750 per ricondurre i corsi verso area 2800 ed eventualmente fino ai record di inizio anno. Discese sotto area 2600 farebbero scattare invece un primo campanello d’allarme che troverebbe conferma nel caso di violazione di dei minimi di aprile a 2553 punti. In tal caso i timori di un ritorno alla debolezza si farebbero più concreti favorendo il test di 2530 circa, minimi di febbraio e ultimo baluardo a difesa di una flessione più ampia.
ANALISI dell'8 maggio
S&p 500 fermato da una prima resistenza
Poco mosso l’S&P500 (-0,03%) che archivia la seduta di martedì a quota 2671,92. Lo scenario grafico resta invariato con in prezzi che si muovono a ridosso di un primo ostacolo a 2675/2680: la media mobile a 50 giorni. Per riuscire a dare continuità alla reazione avviata il 3 maggio da area 2594/2600, l’indice americano dovrà tuttavia fare un duplice sforzo e lasciarsi alle spalle sia area 2680 che la resistenza successiva a 2717, top del 18 aprile e linea che scende dai record di gennaio. L’eventuale superamento di questi ostacoli potrebbe sbloccare il movimento laterale/convergente degli ultimi mesi migliorando sensibilmente il quadro grafico di breve termine per obiettivi in area 2740/2750 e più in alto in area 2800. Discese sotto area 2600 farebbero scattare invece un primo campanello d’allarme che troverebbe conferma nel caso di violazione di dei minimi di aprile a 2553 punti. In tal caso i timori di un ritorno alla debolezza si farebbero più concreti favorendo il test di 2530 circa, minimi di febbraio e ultimo baluardo a difesa di una flessione più ampia.
L’S&P 500 estende la reazione
Avvio di ottava positivo per l’S&P 500 in progresso per la terza seduta consecutiva, a 2672,63 punti (+0,35%). Gli indizi avvalorano dunque l’ipotesi che i prezzi abbiano ancora la forza per mettere a segno un ulteriore segmento di crescita verso obiettivi che si collocano a 2717, per il test del picco del 18 aprile e della linea che scende dai record di gennaio. L’eventuale superamento di questi ostacoli rappresenterebbe un interessante segnale da parte dell'indice, che dovrà essere confermato dalla rottura di area 2740/2750 per ricondurre i corsi verso area 2800 ed eventualmente fino ai record di inizio anno. Discese sotto area 2600 farebbero scattare invece un primo campanello d’allarme che troverebbe conferma nel caso di violazione di dei minimi di aprile a 2553 punti. In tal caso i timori di un ritorno alla debolezza si farebbero più concreti favorendo il test di 2530 circa, minimi di febbraio e ultimo baluardo a difesa di una flessione più ampia.
ANALISI dell'8 maggio
S&p 500 fermato da una prima resistenza
Poco mosso l’S&P500 (-0,03%) che archivia la seduta di martedì a quota 2671,92. Lo scenario grafico resta invariato con in prezzi che si muovono a ridosso di un primo ostacolo a 2675/2680: la media mobile a 50 giorni. Per riuscire a dare continuità alla reazione avviata il 3 maggio da area 2594/2600, l’indice americano dovrà tuttavia fare un duplice sforzo e lasciarsi alle spalle sia area 2680 che la resistenza successiva a 2717, top del 18 aprile e linea che scende dai record di gennaio. L’eventuale superamento di questi ostacoli potrebbe sbloccare il movimento laterale/convergente degli ultimi mesi migliorando sensibilmente il quadro grafico di breve termine per obiettivi in area 2740/2750 e più in alto in area 2800. Discese sotto area 2600 farebbero scattare invece un primo campanello d’allarme che troverebbe conferma nel caso di violazione di dei minimi di aprile a 2553 punti. In tal caso i timori di un ritorno alla debolezza si farebbero più concreti favorendo il test di 2530 circa, minimi di febbraio e ultimo baluardo a difesa di una flessione più ampia.